Buonasera a tutti. Oggi siamo qui. Non tutti purtroppo, ma tanti a sufficienza per farci vedere e sentire, a dispetto di chi vorrebbe continuare ad ignorarci perché ritenuti cittadini di serie C

C
come clochard, C come carcasse, C come chi se ne frega, oppure C come Costituzione…

Costituzione? Ahhh già la Costituzione… Dice che:

· Art. 1: “l’Italia è una Repubblica democratica,
fondata sul lavoro” Direi di meglio: sprofondata per il lavoro; per il lavoro
che manca, che è precario… interinale… a  tempo… a rischio… CHE UCCIDE!!

“la sovranità appartiene al popolo, che la esercita
nelle forme e nei limiti della costituzione” A PAROLE!! Parole che se dette da noi non vengono mai ascoltate.

· Art 2: “la repubblica riconosce e garantisce i diritti
inviolabili dell’uomo…” Parliamo per esempio di un lavoro e di una casa?

· Art. 3: “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale
e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di
religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

E qui mi fermo… Eppure mi viene in mente il pacchetto sicurezza emanato dal governo Berlusconi, che prevede il “registro nazionale dei senza fissa dimora”. Ma ora mi chiedo e vi chiedo: sulla base di cosa?

Siamo forse un pericolo per la sicurezza? Anche voi pensate che siamo noi le persone da cui difendersi? Di cui non fidarsi? Spero proprio di no!!!

Anche perché diciamocelo, non ho mai sentito parlare di un barbone sospettato per associazione mafiosa.

La risposta credo è che si tratti di una vera e propria discriminazione, sulla base di una condizione sociale e personale: quella di essere senza fissa dimora.

Credo ancora, che siano ben altre le persone di cui non fidarsi; ad esempio, quelle stesse persone che strumentalizzano la nostra situazione e, che cercano continuamente di convincerci che bisogna avere paura di tutto e di tutti… che non bisogna mai pretendere nulla e tanto meno alzare la testa.

IO NON VOGLIO AVERE PAURA!!! E COME ME TUTTI I MIEI AMICI CHE OGGI SONO QUI A RIVENDICARE I LORO DIRITTI: un lavoro, che ci permetta il prima possibile di uscire da questa condizione, che non paga ve lo assicuro ma bensì umilia. Una casa, che possa diventare per noi un punto di partenza per ricostruire, seppur con fatica, la nostra identità di cittadini…

Mai dovrebbe essere dimenticato che ognuno di noi ha una propria storia e che nessuno di voi… e ripeto NESSUNO può avere oggi la presunzione di pensare: “ a me tanto non succederà mai”.

Se vi guardaste bene intorno, e consideraste la crisi attuale, tutti dovreste lottare per difendervi, per far sì che venga potenziato un sistema sociale che subisce anno dopo anno sempre più tagli.

Chiudo questo mio intervento, tornando al motivo della nostra presenza oggi in questa piazza, ovvero la scelta iniziale da parte del Comune di Torino di ridurre le case di ospitalità notturna. E ora, di trovare una soluzione parcheggio in una struttura fatiscente, troppo calda d’estate e troppo fredda d’inverno. Tutte scelte prese senza neanche interpellarci, senza riconoscerci, come se fossimo
dei banali pacchetti da spedire da qualche parte in modo tale da non dare fastidio. Invece no! Siamo persone certamente in una condizione di disagio, ma molti di noi si impegnano, a cercare un lavoro, a svolgerlo, a trascorrere una giornata che in strada sembra sempre troppo lunga e che alla sera chiedono soltanto un posto decente dove lavarsi, mangiare qualcosa, e riposarsi.

E’ forse chiedere troppo?

Ora basta, dico soltanto che siamo stufi di accettare che gli ultimi debbano sempre pagare per scelte prese da chi non sa neappure cosa significhi  arrivare a stento alla fine del mese e nel nostro caso a finire la giornata.

I dormitori non devono essere chiusi!!

E se soluzioni vengono proposte chiediamo almeno

di essere interpellati, sperando sempre che siano per migliorare…